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  • Immagine del redattoreAlessandro Manzelli

Il ruolo dell'architetto

Aggiornamento: 14 apr 2020

L’architetto può essere definito come la figura centrale intorno a cui ruota la complessità del progetto. Sia che si parli di mega-strutture che di modifiche di ambienti interni il committente non può prescindere dalla scelta dell’Architetto.

Le complessità derivanti dalle scelte tecnico/funzionali ed estetiche, dal coordinamento dei lavori, e dalla mole di burocrazia che accompagna ogni incarico, comporta necessariamente la presenza di una figura tecnica che sia in grado di farsi carico di queste funzioni.

L’architetto si può distinguere in un settore in particolare, magari quello nel quale si è particolarmente specializzato in anni di esperienza e di studi. Ci sono Archittetti che operano a scala urbana. Quelli che fanno della progettazione edilizia (residenziale, commerciale, ecc..) la loro competenza principale. Ci sono inoltre quelli specializzati negli arredamenti d’interni, altri esperti del paesaggio, e così via. In base quindi al tipo di intervento richiesto si può optare per la scelta di un professionista anche in base a queste caratteristiche. Nulla toglie, ovviamente, che un Architetto possa avere le doti e le capacità (come spesso succede) di prendersi cura di diversi aspetti dello stesso progetto.

L’architetto ha la capacità di gestire tutto il percorso progettuale, armonizzando le varie fasi in funzione delle esigenze e dei desideri del cliente. Non deve infatti mai togliere lo sguardo dal cliente; deve capire i suoi bisogni, suggerire proposte idonee alla situazione, che necessariamente non devono essere le più costose. Anzi, spesso le scelte migliori sono proprio quelle più semplici da realizzare.

E’ da qui che nasce il rapporto reciproco di fiducia, indispensabile affinché vengano raggiunti i risultati migliori, sia a livello di rapporto umano (a mio avviso fondamentale), che di opera finale.




In Italia ci sono 150.000 Architetti, quasi un terzo di tutti quelli europei (la Francia e il Regno Unito ne hanno rispettivamente circa 30.000). E’ evidente che a fronte di queste cifre il mercato offre di tutto e di più. Il mio parere è quello che un architetto, per essere considerato professionalmente valido, deve andare oltre le proprie conoscenze , comunque fondamentali. Io posso avere milioni di nozioni tecniche, ma se non sono in grado di entrare in armonia con il cliente, nel tentativo di mettermi nei suoi panni e capire le esigenze e sensazioni da soddisfare, è evidente che il traguardo finale difficilmente sarà quello sperato.

L’Architetto si fa carico del coordinamento delle varie figure coinvolte nel progetto, ovvero degli specialisti e degli operatori, prima nella fase progettuale e poi nella fase costruttiva, mediante la Direzione lavori. Ogni qualvolta vi sia la necessità di verificare aspetti progettuali, imprevisti di cantiere e scelte estetico-funzionali, è la decisione dell’Architetto, spesso basata anche su confronti con gli altri tecnici collaboratori, in grado di chiarire qualsiasi dubbio e rendere possibile l’avanzamento del processo progettuale-costruttivo.


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